C’ era una volta un peperone verde e giallo, un po’ imbronciato ma con tanta voglia di vivere. Così una mattina mi sono svegliata, ho guardato fuori e fra tanti ho scelto lui.
Lo fissavo, pensavo a come poter impreziosire la mia zuppa, ma più lo guardavo e più mi dicevo” è arrabbiato perché la vita è complicata, e molto spesso bisogna indossare delle brutte maschere per non farsi schiacciare”.
E così l’ ho tenuto vicino a me per giorni, finché man mano non è appassito e poi se ne è andato. È il ciclo della vita ma almeno per un po’ è stato accanto a qualcuna che lo capiva, che sapeva che in fondo in fondo nascondeva un cuore d’oro e un sorriso dolcissimo ma che nn poteva mostrarlo a nessuno!
Durante il periodo pandemico mi sono ingegnata nel trovare soluzioni sane ma gustose per la mia bimba ma anche per tutti noi perché stare in casa sempre stimola inevitabilmente la fame nervosa. Per non parlare della follia delle persone nello svaligiare supermercati nella corsa all’acquisto di farina 0 e 00. Per fortuna non la preferisco ad altre farine ed è stato più semplice trovare alternative.
Acqua
Farina di mais
Farina di ceci
Sale
Olio extravergine d’oliva
Parmigiano
Le dosi che vi darò sono per 2 infornate perché meglio consumarle subito in modo che rimangono croccanti più a lungo. Ho messo in un pentolino a bollire 2 bicchieri di acqua, 3 cucchiai di farina di mais, 1 cucchiaio di farina di ceci e un po’ di sale. Ho girato con una frusta per evitare grumi e ho lasciato bollire fino a quando non ha raggiunto una consistenza morbida non troppo compatta. Ho spento il fuoco e grattugiato una generosa dose di parmigiano ( ho usato il Reggiano) ho versato metà del contenuto su una teglia con carta forno. Ho spianato bene con una spatola fino ad avere uno spessore di un paio di mm, ho spennellato con dell’olio extravergine d’oliva e informato a forno già caldo a 190° per una quindicina di minuti. Dopodiché ho girato il composto per finire la cotturaL’altra metà l’ho versata su un foglio di carta forno e spianato come per la prima infornata ( ho fatto così perché una volta raffreddato è impossibile lavorare il composto)
Questo e il risultato
Se lasciare una piccola porzione di composto ancora più sottile verranno delle cialdine meravigliose😉
Continuate anche con la seconda infornata e buon appetito💯
Dietro questa ricetta c'è un ricordo di un viaggio in famiglia di tanti, ma tanti anni fa... eravamo in campeggio in Sardegna insieme alla mia famiglia, con noi c'era anche la famiglia di mia zia. Io e mia sorella eravamo piccole, lei più di me e ricordo che stavamo raccogliendo dei fiori da portare a tavola.
Così mentre camminiamo a un certo punto vediamo un campo pieno di fiori gialli bellissimi. Iniziamo a raccoglierli per un un bel po' e una volta arrivati nella roulotte li abbiamo messi in un vaso con dell'acqua.
Mia zia, Giuliana quando vide i fiori li prese e disse " siete state bravissime con questi ci facciamo la pasta".
Pensai tra me e me" fiori x pranzo?"
Ogni volta che vedo la Rughetta mi torna in mente quel ricordo e lo sguardo mio e di mia sorella 🤔😁
La cucina dei ricordi ha sempre quel qualcosa di magico...
Panna da cucina
Cipolla
Burro
Rughetta di campo
Peperoncino
Pasta
Vino bianco
Sale
Olio extravergine d’oliva
Per prima cosa laviamo bene la rughetta e mettiamola ad asciugare in un canovaccio. Affettiamo la cipolla e facciamola imbiondire con una noce di burro. Sprigionerà un profumo divino. A questo punto aggiungiamo la rughetta (consiglio di prenderne molta perché si ritira tanto) e facciamola cuocere qualche minuto. Aggiungiamo mezzo bicchiere di vino bianco e cuociamo per altri 2 minuti non di più (deve rimanere succosa).
E’ giunta l’ora della pasta… Scolarla al dente e tenere da parte un po’ di acqua per la mantecatura.
CONSIGLIO! utilizzare la pasta rigata altrimenti scivola via il condimento per il formato meglio corto..
Tuffiamo la pasta nella padella col condimento e mantechiamo con panna e acqua di cottura fino a raggiungere una cremosità buona perché la rughetta rimane povera di consistenza. A tavola aggiungiamo il peperoncino, lo facciamo dopo la mantecatura perché non deve risultare invadente il piccante ma accennato.
E’ un piatto semplice ma vi stupirà il sapore che sa di genuinità, di primavera e vi assicuro che è molto buono😉
"Da Ciccio a cena di ceci di Cecina ci cibammo" (scioglilingua)
Queste polpette sono una delizia oltre ad essere adatte per chi ha intolleranze al glutine e per chi vuole rimanere in forma.
400gr di ceci secchi
Farina di ceci q.b.
100gr di olive verdi
Pecorino romano
Formaggio di capra spalmabile
Farina di mais
1 spicchio d’aglio
1 uovo (solo il tuorlo)
Rosmarino
Sale e olio extravergine d’oliva
Mortadella tagliata sottile
Per prima cosa mettiamo a mollo i ceci la sera prima (o in alternativa prendere un barattolo di ceci lessati ma il sapore ne risente un po’) e mettiamoli a lessare. Una volta pronti scoliamoli e mettiamoli in un frullatore con uno spicchio di aglio, rosmarino fresco un paio di rametti, un cucchiaio di formaggio di pecora spalmabile, olio e sale e frulliamo bene fino ad avere una bella crema profumata👌
Mettiamo il composto in una ciotola e aggiungiamo il tuorlo di 1 uovo (solo il tuorlo perché quando facciamo polpette senza pane aggiungendo anche l’albume risulta troppo umido e praticamente impossibile da lavorare), le olive tagliate grossolanamente, una grattugiata di pecorino romano e iniziamo a far piovere un po’ di farina di ceci fino a raggiungere una consistenza che sia lavorabile.
Mettiamo a riposare il composto in frigo per 20/30 minuti. Trascorso il tempo accendiamo il forno a 180° ventilato, foderiamo la teglia con carta forno e spennelliamo il fondo con olio extravergine di oliva. Prepariamo le polpette semplicemente facendo delle palle di composto, aggiungendo ad ogni polpetta un pezzo di mortadella, schiacciandole un po’ e passando sopra la farina di mais. Adagiamole tutte sulla teglia e a filo aggiungiamo olio extravergine d’oliva. Informiamo per una mezz’oretta o cmq finché non sono ben dorate.
Gia’ così sono buone ma a mio avviso devono essere accompagnate con una salsa allo yogurt l’ho provata e sono meravigliose 😉
Per un’alternativa più gustosa prepariamo un sughetto semplice e aggiungiamo le polpette al sugo facendole ammorbidire per 5 minuti non di più. Saranno strepitose😉👌
Questa è la tipologia di ricetta che preferisco “ricette del riciclo culinario”. Come dico sempre “in cucina non se butta niente”!
Molte persone gettano via avanzi di ricette che non vengono consumate a pasto ma io NO! Se ci pensate bene tutto ciò che avanza (di commestibile😬) è già saporito, se lo modifichiamo viene fuori una ricetta nuova che può diventare ancora più buona…
Ieri ho preparato un bel risotto coi funghi in bianco che lo preferisco a quello col sugo e avevo anche dei porcini secchi…Ho fatto 1+1 e il pranzo è venuto fuori praticamente da solo.
Funghi champignon
Funghi porcini secchi
Burro
Aglio
Brodo di carne
Riso Carnaroli
Vino bianco
uova
Pecorino
Il brodo di carne lo faccio spesso soprattutto perché acquisto gli ossi dal macellaio per darli ai miei cagnolini, e quindi mi ritrovo a prepararlo di frequente. Per prima cosa mettiamo a mollo 6/7 funghi porcini secchi per 15 minuti. Prendiamo un pezzo di burro e scaldiamo la padella. Aggiungiamo uno spicchio di aglio e facciamo rosolare. Aggiungiamo i funghi champignon a piacere e facciamo cuocere. Versiamo mezzo bicchiere di vino bianco buono ( non usiamo vini scadenti perché il sapore ne risentirà molto) e copriamo col coperchio.
Occupiamoci ora dei porcini secchi. Prendiamo un tovagliolo di cotone bianco ( mi raccomando utilizzatene uno solo per la cucina quindi non lavatelo in lavatrice perché rischiate di fare assorbire detersivo e ammorbidente, ma lavatelo sempre a parte col bicarbonato) poggiamolo su una ciotola e versiamo sopra i funghi con la loro acqua, in questo modo filtriamo la terra. Raccogliamo i funghi e sciacquiamoli bene sotto acqua corrente per togliere residui di terra e aggiungiamoli al resto degli ingredienti in padella. Non dimentichiamoci di aggiungere l’ acqua filtrata dei porcini, sarà lei la protagonista indiscussa di questa ricetta😋.
Versiamo ora il riso e cuociamolo con il brodo di carne. Serviamolo con una bella spolverata di pecorino. La sera il risotto avanzato sarà ben compatto. Rompiamo 1 uovo a testa, sbattiamoli energicamente, aggiungiamoli al risotto e mescoliamo bene. Scaldiamo una padella con una noce di burro e versiamo ci dentro il risotto con l’ uovo. Cuociamo come una normalissima frittata.
Il tonno è un’ottima fonte di proteine di elevata qualità e di acidi grassi omega-3; è anche ricco di sali minerali come ferro, fosforo, iodio e selenio
Curiosità
Il tonno forte e deciso anche di sapore é stato da sempre la più importante fonte di ricchezza economica in tutto il bacino del Mediterraneo; questo non solo perché era consumato e apprezzato ma anche perché sottoposto a lunghe catene di conservazione dava lavoro a molti nelle vecchie tonnare, molto famose in Sicilia.
Intorno alle tonnare si é costruito un insieme di simboli, riti e tradizioni. Il rito della mattanza, infatti, si accompagnava con i canti dei pescatori, che conducevano alla morte i tonni. E allora santi, amori, incitamenti “da marinai” e la pesca di tanti tonni scandivano le giornate siciliane di un tempo.
Poi nel 1800 ci fu una vera e propria rivoluzione che ne migliorò la sua conservazione e favori la sua commercializzazione: N. Appert scoprí che il tonno poteva essere conservato anche in vetro e non solo sotto sale o sott’olio. Da allora nulla fu più come prima! Dal vetro si passò alle scatoline di latta e di tonno se ne parlò e se ne mangiò in grandi quantità riscomprendo ogni giorno la sua unica bontà.
Prima scatoletta di tonno
Personalmente utilizzo solo tonno a tranci però per questa ricetta potete utilizzare anche quello in scatola.
Tonno
Sale
Pepe
Philadelphia
Patate
Timo limonato (o anche Timo e scorza di limone)
Uova
Farina di mais (quella grossa da polenta)
Per prima cosa mettiamo a bollire le patate (su una quantità di 250 gr di tonno io metto 100 gr di patate), una volta cotte le schiacciamo e le facciamo freddare.
Mettiamo nel mixer i tranci di tonno e un filo di Olio extravergine di oliva e frulliamo bene.
Versiamo il composto nella ciotola con le patate lesse e uniamo la Philadelphia, il timo limonato, sale e pepe e il tuorlo dell’uovo. Mischiamo bene il tutto e lasciamo riposare in frigo per venti minuti.
Prendiamo la ciotola e prima cosa odoriamo il composto ( io lo faccio con qualsiasi ricetta, l’odorato è importantissimo soprattutto quando si fanno ricette che necessitano di riposo, il sapore e l’odore si amplificano) e iniziamo a formare le polpette, paniamole con la farina di mais, non ci sarà bisogno di passarle nell’uovo perché il composto rimane umido, e adagiamole sulla carta forno posta in una teglia da forno. Inforniamo a 180° forno ventilato finché non risulteranno dorate.
Moctezuma, re atzeco, utilizzava il disco cotto su pietre roventi, detto tortilla, come un primitivo cucchiaio per il lussuoso companatico di turno; contemporaneamente le mogli dei contadini atzechi riempivano i panieri dei mariti che partivano per i campi con le medesime tortillas solo da riscaldare e riempire.
Nel 1908, in piena epoca rivoluzionaria, nella città Cautla, nello stato di Morelos, fu introdotta la piccola rivoluzione del taco: il “taco acorazado”: tortilla, base di riso bianco cotto, ripieno.
Nel 1950, in pieno boom industriale ed economico, si pensò a un taco trasportabile ovunque per soddisfare le esigenze di operai, impiegati, studenti che avevano bisogno di mangiare cibo buono e nutriente a un prezzo estremamente basso.
Nacque quindi, nella città di San Vicente XiloXochita, nello stato di Tlaxcala, il “taco de canasta”, cioè tacos già preparati e stipati nel cestino della bici di un taquero che cerca i clienti per le strade
Ed ecco a voi una versione molto più semplice per quanto riguarda il condimento, direi molto più italianizzata del 🌮. Ovviamente mi sono sbizzarrita con condimenti più virtuosi ma oggi vi mostrerò quello con la Mortazza.
Farina di mais
Farina di mais bianca ( in alternativa la 00)
Acqua
Olio extravergine di oliva
Sale
Mortadella
Feta
Anche se sembra una ricettine semplice è complicato lavorare la farina di mais 🌽. Ho fatto davvero tante prove tecniche quindi vi darò la ricetta senza dosi precise perché in realtà dipende dall’ umidità dell’aria, dal tipo di farina di mais insomma vi assicuro che quando trovate dosi su ricette con farina di mais nn è mai realmente giusta! Quindi vi dirò come deve venire l’ impasto così non rischiate di buttare tutto😉
Iniziamo col prendere una ciotola e aggiungiamo il 50% di farina di mais col 50% di farina di mais bianco ( io la prendo su Internet perché per lo meno dove abito io non è di facile reperibilità) ma per non complicarvi la vita potete sostituirla con la farina 00). Aggiungiamo l’olio extravergine di oliva (diciamo che se faccio 200gr di impasto aggiungo più o meno 10ml di olio), un po’ di sale e iniziamo a girare con un cucchiaio di legno. È arrivato il momento dell’acqua, la parte clou. Aggiungiamo poco per volta e giriamo per bene l’impasto. Il risultato deve essere un impasto lavorabile con le mani, quindi impastiamo per bene e lasciamo riposare una ventina di minuti.
Prendiamo l’ impasto e ricaviamo delle palline di pasta, schiacciandole con le dita, se c’è bisogno spolverizziamo con un po’ di farina e formiamo dei cerchi più o meno del diametro di 15cm. Scaldiamo la padella antiaderente che dovrà essere ben calda e iniziamo a posare il primo cerchio.
Consiglio!
Coprite col coperchio la padella perché il vapore vi aiuterà a non fare attaccare l’impasto che pur posandosi su una padella antiaderente è fatto con farina di mais maledetta😁 e renderà il taco più malleabile
fate cuocere finché non si formerà la crosticina. A quel punto prendete il taco modellatelo subito a tasca e posatelo all’interno di un canovaccio. Terminati tutti i tacos apriteli e mettete la feta alla base e mortadella in abbondanza 😋
sbizzarritevi coi condimenti a breve vi darò qualche idea intanto Buon appetito!
Le barrette energetiche danno la carica giusta per iniziare la giornata ma sono perfette anche come spuntino per la merenda. Ricche di olii, sali minerali, fibre e tanto tanto gusto😋
Cioccolato fondente
Semi vari (lino, Chia, di girasole, di zucca)
Frutta secca a piacere
Miele
Olio di semi di girasole
Fiocchi di avena
Per prima cosa prendiamo i fiocchi di avena e mettiamoli in una ciotola capiente, diciamo un 80gr , aggiungere la frutta secca tagliata a pezzi grossolani (o solo un tipo, ad esempio mandorle o due tipologie che ci piacciono di più), un paio di cucchiaini di semi di Chia, altri 2 di semi di girasole, 2 di semi di lino e infine 2 di semi di zucca. Aggiungere il miele, non siate tirchi🤗, un po’ di olio di semi di girasole e mischiare tutto il composto. Sarà un po’ difficile da girare perché il miele è un collante ma non demordete!
Questa è una di quelle ricette dove le dosi sono flessibili.
Scaldare il forno a 180° ventilato; foderare una teglia con carta forno, mettere a sciogliere il cioccolato fondente al microonde, e con un cucchiaino prendere il cioccolato sciolto e formare delle strisce di 2 cm x 5cm ( mettetene almeno un paio di strati altrimenti sarà troppo fragile), posate sopra il composto e infornare per 15 minuti. Lasciar freddare completamente prima di staccare le barrette.
Questo ciambellone lo adoro da quando ho iniziato a farlo non ne posso più fare a meno.
300 gr di farina di riso
165 ml di olio di semi di girasole
180 gr di zucchero
4 uova
50ml di latte
1 buccia di arancia grattugiato
1 cucchiaino di vermouth
1 bustina di lievito
Cioccolato fondente
Iniziamo con accendere il forno a 180° statico. Separare i tuorli dagli albumi e unire i primi allo zucchero e al latte (altrimenti non si mescolano bene). Con le fruste elettriche sbattere il tutto fino ad ottenere un bel composto cremoso.
Unire l’olio e la farina e girare prima con un cucchiaio e poi usare le fruste elettriche. Aggiungere un po’ di cioccolato fondente tagliato grossolanamente col coltello ( lo preferisco alle gocce perché ogni tanto arrivano dei pezzi più consistenti alternati a pezzi più piccoli; lo trovo meno noioso).
Aggiungere il cucchiaino di vermouth e la buccia di arancia grattugiata. Montare gli albumi a neve ben ferma e aggiungere il lievito. Iniziare ad unire un cucchiaio di albumi montati e girare il composto energicamente per renderlo più cremoso, poi unire tutto il resto degli albumi e girare dal basso verso l’alto per non smontarli.
Versare il composto in uno stampo da ciambellone da 24 cm e infornare a 180° per 40/45 minuti.